Marina, Quartiere Storico di Cagliari che si affaccia sul Mare

Il Quartiere di Marina

Il quartiere storico della Marina di Cagliari si sviluppa a sud di Castello e a nord del porto, tra viale Regina Margherita e largo Carlo Felice.
Fondato dai Pisani nel XIII secolo in origine era denominato Lapola o La Pola (termine di significato incerto, il quale forse identificava una banchina o altra parte del porto e poi utilizzato per indicare l’intera area).
Cinto da mura e bastioni, riammodernate in seguito dagli spagnoli e demolite a partire dalla seconda metà del XIX secolo, fino a pochi decenni fa era abitato perlopiù da pescatori, mercanti e tutti coloro che lavoravano al porto.

La Marina ospitò il primo ospedale di Cagliari, attivo con molta probabilità già nel XIII secolo. L’ospedale venne costruito adiacente alla chiesa dedicata a sant’Antonio abate.
Nel corso del XIX il nosocomio venne trasferito nella nuova sede di Stampace, progettata da Gaetano Cima e ancora oggi in uso.

Nel marzo del 1886 venne inaugurato nel largo Carlo Felice il Mercato civico, progettato dall’ingegner Enrico Melis, allievo dell’architetto Cima.
Prima di allora il mercato aveva sede, sempre nel largo, in baracche provvisorie.
Il complesso del vecchio mercato venne demolito negli anni cinquanta del XX secolo, quando il comune di Cagliari decise di cedere l’area ad alcune importanti banche, che edificarono, in luogo dello storico monumento, le loro sedi.

Anche i primi alberghi della città furono edificati in questo quartiere. In particolare, si ricordano: l’Hotel du progres, in via Baylle. Deve il suo nome al viaggiatore francese Edouard Delessert, che lo fotografò nel 1854.
L’hotel, nell’aprile del 1838, ospitò lo scrittore Honoré de Balzac.
Nella seconda metà dell’Ottocento venne aperto anche la Scala di Ferro, celebre struttura in stile neogotico costruita sopra lo zoccolo dell’antico bastione di Nostra Signora del Monserrato, in viale Regina Margherita.
Già albergo, attualmente, dopo una serie di lavori contestatissimi, è sede della Prefettura di Cagliari.
In via Roma si trova il Palazzo del Consiglio regionale della Sardegna, ad opera di Mario Fiorentino. Inaugurato nel 1988 è caratterizzato dal contributo artistico dello scultore sardo Costantino Nivola, che ha promosso la realizzazione della pavimentazione in granito, da lui chiamato “lago salato”, per integrare al meglio le sue opere nello spazio sottostante la struttura, a tutti gli effetti una piazza.

Su via Roma si affaccia anche un lato del palazzo ENEL (sede, appunto dell’Enel, e della società Terna). Realizzato a partire dal 1947 su progetto a Gigi Ghò, architetto milanese che aveva già lavorato con Gio Ponti, venne inaugurato nel 1961, in occasione dei cinquant’anni di attività della società.


Oggi, come altri quartieri, sta cercando di superare il degrado (figlio anche della speculazione edilizia) e trovare il giusto modo per valorizzare le sue tante bellezze.
Da qualche anno a questa parte, Marina ha trovato la sua dimensione.


E’ un quartiere di Cagliari ormai volto al turismo, con decine e decine di ristoranti e trattorie dove si possono assaporare i piatti tipici di Cagliari e della Sardegna, a base di pesce e di carne.
E’ un quartiere che ha saputo mantenere la sua tipicità e per questo apprezzato dai tanti turisti che decidono di alloggiare nel B&B della zona.


Area archeologica di Sant’Eulalia

La Marina era giù abitata in età romana.
L’area archeologica di Sant’Eulalia fa parte del Polo Monumentale di Sant’Eulalia e si estende per circa 900 m2 al di sotto della chiesa omonima. Ancora oggi, si possono ammirare le strutture legate ai mutamenti del centro abitato dal IV a.e. al XIX secolo d.C. In età tardopunica (IV-III a.C.), l’area si sviluppava in una zona periferica di Krly, nome punico di Cagliari.

Qui, sorgeva un santuario utilizzato sino all’inizio dell’età romano-imperiale (I secolo a.C.).
Intorno al IV-V secolo d.C. l’area venne riorganizzata a livello urbano e trasformata in una sorta di quartiere residenziale, servito prima un’ampia strada lastricata e, in un secondo momento, da un colonnato.
La città, ai tempi, chiamata Karales, aveva il suo fulcro nell’attuale Piazza del Carmine.
Intorno al VII secolo si pone l’inizio di un nuovo mutamento urbanistico che si tradusse con l’abbandono dei settori più periferici a causa dell’instabilità dovuta alle sempre più frequente invasioni marittime.
Il tessuto urbano si fece va via più rado e l’area venne lentamente abbandonata.
Le cose, però, cambiarono quanto nel 1326, arrivarono i
Catalano-Aragonesi che fondarono proprio in quest’area un quartiere abitativo ben organizzato in cui impostarono una chiesa ad una sola aula.

Questa venne dedicata alla patrona della città Barcellona, Sant’Eulalia.
L’edificio nel XVI secolo venne ampliato, divenendo a tre navate e rinnovato nel secolo successivo, quando venne intercettato un pozzo di un’abitazione tardoantica.

Tra XVII e XVIII secolo, al di sotto del piano pavimentale vennero costruite una prima cripta centrale e poco dopo altre cinque famigliari ai suoi lati.
La scoperta di questa porzione di abitato tardoantico avvenne nel 1990, a seguito di lavori nella sacrestia, quando fu individuato il pozzo rialzato nel XVII secolo.
Fu così che presero avvio le attività di scavo che proseguirono per circa vent’anni e che diedero una impronta diversa a Marina, dandole