LA CATTEDRALE DI CAGLIARI

Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Cecilia

La cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia, a due passi dal Palazzo Regio, è il principale luogo di culto di Cagliari.
Costruita nel corso del ‘200 in stile gotico pisano, la chiesa assunse nel 1258 il rango di cattedrale. Quando la città, infatti, fu capitale del regno di Sardegna, al suo interno prestavano giuramento i rappresentanti dei tre stamenti (bracci del parlamento sardo).
Oggi, la Cattedrale – che grazie all’alta cupola ottagonale si nota da lontano – si presenta come un connubio di diversi stili artistici e custodisce sette secoli di memorie storiche.
La cattedrale, lunga 35 metri, larga 34 e alta 32, fu costruita in forme gotico-romaniche.
Tra XIII e XIV secolo i pisani la ampliarono, ma la veste attuale è il risultato di interventi catalano-aragonesi durati quattro secoli.
Il prospetto principale (completato nel 1933), affiancato dall’imponente torre campanaria, è, infatti, in stile neoromanico ed è a salienti.
Sulla parte bassa della facciata – scandita da lesene e archetti pensili – invece, si aprono tre portali, architravati e sormontati da archi a tutto sesto.
L’architrave del portale mediano è l’originale della fabbrica romanica, decorato con motivi floreali, mentre sulla lunetta soprastante si trova un mosaico raffigurante la Theotókos (Madre di Dio).


Interni della Cattedrale di Cagliari


L’interno della chiesa, con pianta a croce latina e pavimento in marmo è a tre navate con transetto e cappelle laterali; di queste, tre si aprono su ciascuna delle due navate laterali, quattro si aprono sul transetto.
Le cappelle sono arricchite da opere come il tabernacolo d’argento (raffigurante La cena di Emmaus, attribuita a Lorenzo Lavy) e la Sacra Spina (la cappella aragonese, infatti, secondo la leggenda, ospiterebbe una spina che la tradizione vuole provenga dalla corona di Cristo).
Addossato alla parete della navata centrale, c’è il pergamo di Guglielmo, un pulpito marmoreo in stile romanico risalente al XII secolo. Scolpito per il Duomo di Pisa tra il 1159 e il 1162, arrivò a Cagliari nel 1312.
A destra del portale mediano si trova la porzione di ambone recante sul fronte del parapetto il gruppo scultoreo raffigurante San Paolo con Tito e Timoteo, sormontato dal leggìo per l’epistola ornato da tre angeli.
A sinistra, invece, si trova l’ambone con il gruppo scultoreo centrale raffigurante il Tetramorfo, con l’aquila di san Giovanni che costituisce il leggìo per la proclamazione del vangelo; le scene raffigurate sul parapetto di questo ambone sono l’Ultima cena e il Bacio di Giuda sul lato di destra, sul fronte, dall’alto in basso e da destra a sinistra, Le pie donne al sepolcro, la Resurrezione, l‘Annunciazione e la Visitazione nello stesso riquadro, la Natività, mentre sul lato di sinistra sono I magi dal re Erode e sotto la Strage degli innocenti.

La cattedrale ospita anche la Madonna col Bambino, scultura lignea dorata di scuola toscana (XIV secolo), la lampada pensile d’argento di Giovanni Mameli (1602) e i dipinti del soffitto centrale (l’Esaltazione della croce, le Storie della diffusione della fede in Sardegna e la Pietà), opera di Filippo Figari.



Il Presbiterio e il Santuario dei Martiri della Cattedrale



Il presbiterio del duomo è rialzato di circa un metro e mezzo dal pavimento della chiesa e cinto da una balaustra marmorea arricchita da pregevoli intarsi.
Questa sistemazione si deve alla volontà dell’arcivescovo Francisco de Esquivel, il quale volle che sotto il presbiterio trovasse posto, nel 1614, il santuario dei Martiri.
Sotto i pavimenti marmorei del duomo esistono diversi ambienti sotterranei, la maggior parte non visitabile, destinati nel corso dei secoli alle sepolture di diversi personaggi, tra cui arcivescovi, nobili e viceré.
La parte più nota dei sotterranei, l’unica attualmente visitabile, è il santuario dei Martiri, costituito da tre ambienti, scavati sotto il presbiterio per volontà dell’arcivescovo de Esquivel all’inizio del XVII secolo.

Nel santuario – caratterizzato da elementi rinascimentali, barocchi e neoclassici – si trovano le reliquie di innumerevoli presunti martiri e i sepolcri di personaggi di Casa Savoia.
Nella Cappella centrale, dedicata alla Madonna dei Martiri, ci sono 66 nicchie.
All’interno della Cappella di San Lucifero, vescovo di Cagliari, invece ci sono 80 nicchie, mentre nella piccola cappella seicentesca dedicata a san Saturnino, patrono della città, trovano posto 33 nicchie.