Quartu Sant Elena

Un tempo importante centro rurale, oggi Quartu Sant’Elena (alle porte di Cagliari) è una città dinamica, funzionale e votata al turismo.
Può contare non solo su un bellissimo litorale – con strutture ricettive di buon livello – ma anche su un notevole patrimonio culturale ed artigianale.
Quartu Sant’Elena con i suoi quasi 68.000 abitanti (ed una densità pari a 703,57 ab./km²) è la terza città più popolosa della Sardegna, dopo il capoluogo e Sassari.
Il curioso nome del comune deriva dal latino “Quarto ab Urbe Lapide” e fa riferimento alla posizione della città che sorge esattamente al quarto miglio della strada che collegava Cagliari a Porto Torres (attuale SS 125).
Con regio decreto, il 14 settembre del 1826, al nome della città venne aggiunto quello della Santa Patrona divenendo così Quarto Sant’Elena. Poi, nel 1862, si decise di modificare “Quarto” in “Quartu”.

Storia di Quartu Sant’ Elena

Il territorio che oggi corrisponde all’abitato di Quartu Sant’Elena, come testimoniano gli innumerevoli reperti rinvenuti, era già abitato in epoca preistorica, fin dal VI millennio a.C. (epoca prenuragica).
I Fenici, secoli dopo ((X sec. a.C.-metà del VI sec. a.C.), occuparono i villaggi di Cepola e Geremea, mentre nella zona di Is Mortorius si sarebbero installati i Punici (seconda metà del VI sec. a.C.-238 a.C.).
I Romani installarono non lontano da Cepola un loro insediamento – abitato perlopiù da schiavi impiegati non solo nelle campagne, ma anche negli stagni di Quartu e del Molentargius (da dove si iniziò ad estrarre il sale) – e da lì si svilupparono diversi villaggi.
In epoca medioevale, intorno all’anno Mille, dopo l’arrivo dei Vandali e dei Bizantini l’attuale abitato di Quartu risultava occupato da quattro centri (tutti compresi nel giudicato di Cagliari, all’interno della curatoria del Campidano di Càlari): Quarto Domino (o Donnico), Quarto Josso, Cepola e Quarto Suso (o Quartutxo, il futuro comune di Quartucciu). Come dimostrano i documenti dell’epoca, il giudice Torchitorio I, nel 1070, donò all’Arcivescovo di Cagliari i villaggi di Quarto Josso e di Cepola allo scopo di garantirsi, contro una probabile invasione dei corsari saraceni, anche la protezione della chiesa. Tuttavia, quando nel 1258 venne meno l’aiuto militare (Manu militari) del giudicato cagliaritano i villaggi di Cepola, Quarto Domino e Quarto Josso vennero uniti dai Pisani in unico centro ed ammodernati.
Nel 1324, poi, vennero inglobati nel Regno di Sardegna (fondato da Giacomo II d’Aragona). E, proprio, con un regio decreto datato 1327, i tre comuni vennero fusi insieme e ribattezzati semplicemente Quarto.

La “nuova” villa di Quartu, nel 1353, venne occupata per qualche mese dalle armate giudicali di Mariano IV di Arborea (poi sconfitte dagli aragonesi) e, alcuni decenni dopo, venne enne trasformata in Baronia e venne concessa in Feudo da Alfonso il Magnanimo a Antonio de Sena.
Tra il XVI e il XVII secolo la cittadina visse uno dei suoi più periodi più neri: oltre ad essere bersaglio di frequenti e feroci attacchi dei corsari barbareschi, dovette fare i conti anche con epidemie e carestie.
Nel 1718 il villaggio, come il resto della Sardegna, passò in mano ai Savoia e, fino al 1793 (anno in cui venne attaccata dai francesi), Quartu visse un periodo tranquillo e prospero.
Nel 1861, in seguito alla proclamazione dell’Unità d’Italia, la cittadina entrò a far parte del nuovo Regno. Nonostante le avversità che segnarono gli ultimi decenni dell’800 nel Campidano, Quartu conobbe un buon livello di sviluppo urbanistico e sociale.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, infatti, videro la luce diverse attività ed infrastrutture (tra le tante, si ricordano: le fornaci di laterizi Picci, le fornaci di laterizi Maxia, la cantina sociale, la stazione tranviaria, la cartiera Perra ed alcuni cinema).

La città di Quartu oggi ha perso un po del suo antico splendore; è diventata una seconda scelta per i Cagliaritani che cercano una sistemazione più conveniente rispetto al Capoluogo. La spinta maggiore verso una risalita arriva dalle nuove generazioni che puntano tutto sul commercio e sul turismo, cercando di portare avanti le tradizioni delle generazioni passate.
Quartu vanta un territorio importante, buona parte del quale si affaccia sul bellissimo mare del Golfo degli Angeli e della costa sud della Sardegna.

Spiagge di Quartu

Quartu Sant’Elena può vantare un litorale lungo 26 km.

Spiaggia del Poetto
La spiaggia urbana del Poetto si sviluppa al centro dell’ampio golfo degli Angeli e divide ed unisce Quartu a Cagliari.
Il curioso nome della spiaggia sembrerebbe derivare da una torre spagnola denominata “del Poeta”, che si può osservare ancora oggi sopra la Sella del Diavolo.
Il litorale, è lunghissimo, ampio e di fine sabbia bianchissima.
Il Poetto, ad una manciata di km dal centro e dal porto cittadino si estende dall’appartato e rilassante Margine Rosso, nel litorale di Quartu Sant’Elena, sino alla Sella del Diavolo, che ne accresce il fascino dominando dall’alto Marina Piccola: Caratterizzata da una lunga distesa di sabbia bianco-dorata finissima, questa spiaggia, dai fondali bassi e sabbiosi, è bagnata da un mare cristallino, tra l’azzurro ed il verde. Sulla costa opposta della ‘Sella’ si nascondono le deliziose e riparate spiaggette di Calamosca e di Cala Fighera
( nel Comune di Cagliari)

Grazie alla vicinanza con Molentargius e con le Saline, dalla spiaggia del Poetto – privo di ripari naturali e dunque in costante balia del Maestrale – è possibile ammirare il volo dei fenicotteri rosa.

Il Poetto – ben organizzato e facilmente raggiungibile – è popolarmente diviso in “fermate“, ossia i vari tratti di spiaggia sono riconosciuti dal numero ordinale delle fermate dell’autobus (un tempo tram) delle linee urbane del CTM che collegano il centro cittadino al quartiere, coincidenti in realtà con le vecchie fermate del tram. La fermate più frequentate sono la 1ª fermata (attigua al porticciolo di Marina Piccola), la , la 3ª (occupate rispettivamente dagli storici stabilimenti balneari D’Aquila e de Il Lido) e la , occupata in parte dai chioschi e dagli stabilimenti delle forze dell’ordine. La quinta fermata è quella dominata la torre spagnola, mentre al Capolinea si può godere di un tratto di spiaggia libera.

Spiaggia del Margine Rosso

La spiaggia urbana del Margine Rosso è il naturale proseguo della spiaggia del Poetto e si sviluppa alle spalle del grande stagno del Molentargius. Chiamata anche “spiaggia della ringhiera”, per via del caratteristico accesso dalla strada simile a una terrazza sul mare, è caratterizzata da soffice sabbia bianca-dorata e fine.
Il mare, anche qui, è cristallino ed i suoi colori variano dal verde all’azzurro, ha un fondale basso e sabbioso. Questo tratto di litorale non ha ripari naturali, dunque, in caso di Maestrale il fondale tende ad abbassarsi ulteriormente e a diventare brillante grazie alla presenza di granelli di quarzite.
Sull’arenile sono presenti 3 torrette d’avvistamento, di cui una riversa in mare oramai ridotta a un rudere a causa dell’incuria. Forse meno servita rispetto al Poetto, è comunque facilmente raggiungibile in quanto si trova sotto la strada provinciale 17 per Villasimius.

Spiaggia Mari Pintau

La spiaggia di Mari Pintau, abbracciata da rilievi collinari ricoperti da profumati arbusti di macchia mediterranea, è una vera e propria spiaggia da cartolina (non per niente significa “Mare Dipinto!”). Considerata la perla di Quartu Sant’Elena, è bagnata da un mare azzurrissimo e si caratterizza per il pittoresco fondo di sassi e ciottoli granitici tondi e levigati che si immergono che, ad un certo, si diradano lasciando spazio a finissima sabbia bianca

Si trova lungo le curve della panoramica per Villasimius, a circa venti chilometri dal centro di Cagliari, nella località turistica di Geremeas. Ben attrezzata ed organizzata è molto frequentata dai giovani (attratti anche dalla vivace vita notturna della zona) e dagli appassionati di pesca subacquea ed immersioni.

Le altre spiagge di Quartu

La spiaggia di Sant’Andrea è una piccola, ma incantevole spiaggia tra la spiaggia di Sa Tiacca e la spiaggia di Santa Luria. Anche qui, la spiaggia di sabbia candida e finissima è bagnata da un mare cristallino e azzurrissimo.
Il fondale basso e sabbioso talvolta deve fare i conti con una massiccia presenza di poseidonia (che però tende a sparire con il Maestrale). Il litorale, dotato di un attrezzato e ben organizzato centro velico (Yacht Club Quartu) è facilmente raggiungibile percorrendo la strada provinciale che da Cagliari porta a Villasimius.

La spiaggia di Flumini di Quartu – interrotta dalla foce del Rio su Pau, è la naturale prosecuzione della spiaggia di Sant’Andrea. Caratterizzato da sabbia bianca e fine, questo tratto di litorale – ben riparato dal Maestrale – è bagnato da mare trasparente tra il verde e l’azzurro, ma deve fare i conti con il fenomeno dell’erosione. I fondali sono perlopiù sabbiosi e bassi, ma non privi di posidonie. Pochi i servizi disponibili.

A est della spiaggia di Flumini troviamo la spiaggia di Marina Residence. Prevalentemente sabbiosa, presenta dei tratti con ciottoli. Negli ultimi anni, è stata in parte abbandonata a sé stessa e non adeguatamente valorizzata.

Poco più avanti s’incontra la lunghissima, ma stretta (per via della costante erosione) spiaggia di Capitana caratterizzata perlopiù da sabbia chiara e fine, ma punteggiata anche da rocce e sassi. È circondata da pioppi e tamerici e può contare su un fondale è basso e sabbioso con un mare limpidissimo, di colore azzurro-blu. Direttamente sulla la spiaggia è presente un punto ristoro, inoltre nelle vicinanze sono presenti market, tabacchi, alberghi, b&b, edicole.

Più avanti, s’incontra la Baia Azzurra, composta da due deliziose calette con sabbia chiara a grana media. Punteggiata da qualche scoglio, ha un fondale basso, ma prevalentemente ciottoloso. È ben attrezzata. Più avanti, c’è Is mortorius, che a dispetto dell’infausto nome si presenta come una spiaggia scenografica e paradisiaca. La caletta si estende per circa 300 metri in un’insenatura con bianche scogliere granitiche, la sabbia è dorata e mista a ciottoli e il fondale si presenta basso, anch’esso ciottoloso.
Qui, ci si può dedicare alla pesca subacquea e ad alle immersioni (si possono scorgere polpi, molluschi e crostacei), ma anche scoprire le molteplici tracce storiche ed archeologiche dei dintorni. Il promontorio, infatti, non fa da cornice solo ai resti della tonnara di Cala Regina, risalente alla metà del XVIII secolo, ma anche alla batteria militare Carlo Baldi, installata nel 1936 nei pressi dell’antica torre spagnola di Mortorio e compresa nel nuraghe Diana (a lungo oggetto di scavi clandestini alla ricerca del leggendario tesoro del pirata Giacomo Mugahid).

Subito dopo, proseguendo il viaggio verso est, troviamo la piccola e tranquilla spiaggia sabbiosa di Santa Luria e la rocciosa Terra Mala.
Tra Terra Mala e Mari Pintau c’è una zona rocciosa che si trasforma in un’incantevole naturale (denominata Cala Regina). Protetta dal Maestrale, è dominata dalla torre d’avvistamento spagnola che si affaccia proprio sul promontorio ricoperto da macchia mediterranea – tutta eucalipti e pini-. Pur essendo ciottolosa può contare su un fondale sabbioso che le conferisce il suggestivo effetto piscina.

La spiaggia più lontana dal centro abitato di Quartu è quella di Geremeas.
La baia di Geremeas, lunga tre chilometri, occupa la parte orientale del golfo degli Angeli ed è sicuramente una delle più belle della costa.
Geremeas – con le sue spiagge di sabbia candida circondate da verdi promontori – appartiene ai comuni di Quartu Sant’Elena e di Maracalagonis (separato dal fiume omonimo, il riu Geremea). Nel comune di Quartu si trova Kala ‘e Moru (approdo del saraceno), un incantevole arenile di piccolissimi granelli dorati lambito da un mare limpidissimo dai colori cangianti e dal fondale sabbioso. Nella collina sopra la spiaggia sorge un ampio villaggio turistico, che il promontorio Bruncu de su monte Moru separa dalla cala di Mari Pintau. Le altre due spiagge di Geremeas sono Marongiu con sabbia chiara e sottile e Baccu Mandara (già nel territorio di Maracalagonis). Questo tratto di litorale, facilmente accessibile e ben organizzato, è esposto ai venti di Maestrale, è molto frequentato dagli appassionati di surf e kite-surf.